Scopri i diritti e le procedure da seguire in caso di malattia per colf e badanti
Colf e badanti possono assentarsi per malattia, ma non ricevono l’indennità INPS. Il datore di lavoro paga il 50% per i primi 3 giorni e il 100% dal quarto giorno.
La malattia deve essere segnalata entro l'orario di inizio del lavoro. Il certificato medico, da presentare entro due giorni, può essere consegnato a mano o inviato per raccomandata.
Per i lavoratori conviventi, il certificato è necessario solo se richiesto dal datore di lavoro, durante le ferie o se fuori casa.
I giorni di malattia retribuiti dipendono dall’anzianità di servizio. Il periodo di comporto, dopo il quale si può perdere il posto, varia anch'esso con l'anzianità.
Anzianità di servizio | Giorni Retribuiti in un Anno | Periodo di Comporto |
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Meno di 6 mesi | 8 Giorni | 10 Giorni |
Tra 6 Mesi e 2 Anni | 10 Giorni | 45 Giorni |
Più di 2 anni | 15 Giorni | 180 Giorni |
I primi tre giorni di malattia sono pagati al 50%, i restanti al 100%. Oltre i giorni retribuiti previsti dal CCNL, l’assenza non sarà retribuita.
Se il datore di lavoro paga solo i primi 15 giorni di malattia, cosa può fare un lavoratore?
In caso di malattia grave si può ricorrere alla Cassa Colf, prevista dal Contratto Collettivo Nazionale del lavoro domestico.
La Cassa Colf offre assistenza e assicurazione, indennizzando o rimborsando le spese sanitarie sostenute.
Non serve iscriversi formalmente: basta versare un contributo di 0,06€ per ogni ora lavorata.
I partner di Ddomia calcolano tale contributo direttamente nel MAV dei contributi trimestrali.
In caso di Malattia Oncologica Comprovata il periodo di comporto aumenta del 50%.
Ai lavoratori conviventi che non passino il periodo di malattia in casa del datore di lavoro spetta la quota sostitutiva di Vitto e Alloggio.
Le assenze non giustificate entro il 5° giorno, a meno di cause di forza maggiore, costituiscono giusta causa di licenziamento.